domenica 21 settembre 2014

Autunno e uva, confettura

Chi farebbe mai più marmellate se non avesse la speranza di vivere almeno il tempo di poterle mangiare? Girolamo Sineri.

Lessi questa frase qualche mese fa e ne rimasi incantata. Le marmellate, le confetture e le conserve sono tutte preparazioni che richiedono tempo e amore, preparazioni che devono essere seguite e che non possono essere abbandonate. Hanno bisogno di essere "coccolate", dall'inizio fino alla fine, proprio come le persone che amiamo.

E per maturare, per diventare più buone, hanno bisogno di ancora più tempo, hanno bisogno di pazienza, come le cose belle.

Chi fa marmellate dunque ha la speranza di poterne godere, di poterle regalare, di poterle usare in una crostata o in abbinamento a formaggi rari o semplicemente di poterle spalmare su una fetta di pane; ha la speranza di poterne apprezzare il gusto ed i profumi o di vedere un sorriso, di ricevere un abbraccio o di sentirsi dire un semplice grazie. Chi fa marmellate ha speranza verso il futuro, verso l'umanità.

CONFETTURA D'UVA


Ingredienti

1 kg uva rossa della qualità che preferite
2 mele renette
450 g zucchero

Come si prepara

Staccare gli acini dai grappoli e lavarli sotto acqua corrente. Trasferiteli in una casseruola e cuocete con pochissima acqua per 15 minuti a fiamma dolce. Nel frattempo pelate e tagliate a pezzetti le mele. Passate l'uva nel passa-verdure per eliminare i semi e rimettete il succo ottenuto nella casseruola, unite le mele e lo zucchero e cuocete mescolando di tanto in tanto fino a quando avrete ottenuto la consistenza di una confettura.
Invasate su vasetti sterilizzati, chiudete e lasciate riposare almeno un mese prima di consumare.


giovedì 18 settembre 2014

Terza e ultima fase: risotto ai fiori di zucca e lingua speziata

Terza ed ultima fase del concorso Risottiamo indetto da Riso Gallo.
Stavolta ad esserne protaganista è il Riserva Gallo Carnaroli, il riso dei risotti! ;)
 
La ricetta concorrente è composta da varie preparazioni che affiancate l'una all'altra, concorrono alla riuscita di un piatto dove le diverse consistenze e i sapori mantenuti appositamente ben distinti, si esaltano a vicenda: risotto ai fiori di zucca, due versioni di lingua di vitello speziata, cialde di parmigiano e pistacchi ed emulsione all'acciuga. Che ve pare?
 

 
Se vi piace la ricetta, qui potete votarmi e leggere il procedimento! ^_^
 
RISOTTO AI FIORI DI ZUCCA E LINGUA SPEZIATA
 
 
Alla prossima con una golosa confettura d'uva ;)

Valentina


martedì 16 settembre 2014

Butter cookies

Avevo scritto che avevo voglia di accendere il forno? Detto fatto! :)
Biscotti, torte, pane e crackers, lo scorso fine settimana il forno non ha mai smesso di lavorare ed io, di impastare. ;)

I biscotti della ricetta sotto, sono, ahimè, caloricissimi ma vi assicuro che mangiandoli non proverete nessun senso di colpa perché sono così friabili che sembrano leggerissimi; sono dei semplici biscotti al burro, senza uova né lievito ... se li conoscete, somigliano vagamente agli shortbread scozzesi di cui purtroppo non sono ancora riuscita a trovare la ricetta originale.

BUTTER COOKIES


Ingredienti

230 g farina 00
130 g farina di riso
100 g zucchero di canna
250 g burro

Come si preparano

Lasciate ammorbidire il burro a temperatura ambiente, tagliatelo a cubetti e lavoratelo con lo zucchero. Aggiungete le farine e impastate fino ad ottenere un composto omogeneo.
Tirate la sfoglia dello spessore di circa 2 cm e tagliate i biscotti della forma desiderata.
Essendo ricchi di burro, questi biscotti rischiano di non tenere la forma in cottura, per cui vi suggerisco di tenerli per 10/15 minuti in freezer prima di passarli in forno.
Cuocete in forno preriscaldato a 180°C per circa 20 minuti.


Con questa ricetta partecipo al contest di Letizia, Un anno di colazioni: i biscotti



domenica 14 settembre 2014

Arrivederci estate

Altra giornata di sole e ultima ricetta estiva. La voglia di accendere il forno e di preparare pietanze calde, dalle pazienti cotture che assieme al corpo scaldano anche l'anima, è sempre più presente. D'altro canto all'inizio dell'autunno manca appena una settimana e perciò, arrivederci estate ...

PISELLI AGLI AROMI


Ingredienti per due persone

300 g piselli fini surgelati
1/2 scalogno
olio extra vergine di oliva
1 piccolo peperoncino
1 cm di zenzero fresco
aromi vari (io menta valdostana, maggiorana, timo limone)

Come si preparano

In una padella con fondo spesso, scaldate un cucchiaio di olio, aggiungete il peperoncino e fate appassire lo scalogno tagliato fine. Eliminate il peperoncino, unite lo zenzero tritato e i piselli ancora surgelati, mescolate e lasciate cuocere (occorreranno circa 15 minuti, se serve versate acqua).
A cottura ultimata, spegnete la fiamma, unite gli aromi, mescolate. Servite con un giro d'olio extra vergine a crudo.


Con questa ricetta partecipo al contest indetto dall'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli, Colesterolo cattivo? No grazie!





martedì 9 settembre 2014

Tonno: tartare n°1 e 2

Approfitto della giornata di sole per pubblicare due ricette di carattere decisamente estivo: due tartare di tonno delicatissime e nel contempo intriganti. Abbinamenti inconsueti ma perfettamente calzanti alla preparazione che per antonomasia è sinonimo di freschezza. Se vi piacciono, qui ne trovate un'altra versione, la tartare n°3.

Le dosi degli ingredienti purtroppo non le ricordo, seguite il vostro istinto e fate come vi sembra più opportuno. Solo un appunto: attenzione a non esagerare con aromi e spezie, il tonno è molto delicato e potreste rischiare di compromettere il suo naturale sapore.

TONNO: TARTARE n°1
Tartare di tonno, pomodorini, limone e semi girasole con emulsione al basilico e fiori di malva 




Ingredienti

tonno (per 2 persone sono sufficienti circa 150 g; accertatevi che si possa consumare crudo, qualche indicazione in più la trovate qui)
pomodorini di Pachino
zeste di limone non trattato
semi di girarole non salati
basilico fresco
olio extra vergine di oliva
sale del Murray River (sale australiano di color albicocca, il sapore è molto delicato)
fiori di malva


Come si prepara

Iniziate con l'emulsione al basilico: lavate le foglie e immergetele per un minuto in acqua e ghiaccio, dopodiché tamponatele, trasferitele nel bicchiere del mixer e frullatele con olio fino ad ottenere un emulsione omogenea.

Tagliate a cubetti il tonno e i pomodorini e grattugiate la buccia del limone (ne servirà circa mezzo cucchiaino). In una terrina mescolate i 3 ingredienti appena preparati con dei semi di girasole, olio e un pizzico di sale. Lasciate marinare per mezz'ora in frigo.

Nappate il piatto di servizio con un cucchiaio di emulsione al basilico e adagiateci la tartare; decorate con qualche fiore di malva e servite dopo 5 minuti così da portare il tonno a giusta temperatura e poter godere appieno dei sapori.


TONNO: TARTARE n°2
Tartare di tonno, menta e pepe di Sichuan, con capperi ed emulsione al wasabi




Ingredienti

tonno da consumare crudo
rucola
qualche foglia di menta fresca
pepe di Sichuan
capperi sotto sale
pasta di wasabi
olio extra vergine di oliva
sale
1 carota viola (se volete decorare come nella foto)


Come si prepara

Emulsionate mezzo cucchiaino di pasta wasabi con olio. Spezzettate la rucola e conditela con olio e sale.

Tagliate il tonno a piccoli cubetti, trasferitelo in una terrina ed unite alcune foglie di menta (leggermente tritate), qualche grano di pepe di Sichuan appena pestato, olio e un pizzico di sale. Mescolate bene gli ingredienti e lasciate riposare per mezz'ora in frigo.

Per impiattare aiutatevi con un coppa-pasta: sul fondo disponete uno strato di rucola, successivamente riempite lo stampo con la tartare e pressate. Sul piatto lasciate cadere qualche goccia di emulsione al wasabi e qualche cappero sciacquato dal sale. Estraete il coppa-pasta e servite dopo 5 minuti.



 

giovedì 4 settembre 2014

Dall'India: spezzatino speziato con ceci

Amo sfogliare vecchie riviste o libri di cucina e osservare come anche l'arte culinaria si trasformi nel corso degli anni a seconda delle tendenze. 

A volte però succede che tra pagine di ammiccanti gratin di patate, sontuosi timballi di riso e varie versioni di soffici torte alle mele, anche in una rivista di quindici anni ago, capita di imbattersi in una ricetta tanto attuale quanto curiosa. Probabilmente quelli erano gli anni dei primi approcci verso la cucina etnica, gli anni in cui il diverso ed il lontano più che spaventare, incuriosiva e soprattutto faceva figo. E così iniziarono a spopolare ristoranti giapponesi, indiani, persiani e chi più ne ha più ne metta; ristoranti indicatori dello status sociale e perciò frequentati perché quando ancora non esisteva la moda del all you can eat, questi erano "posti per pochi" ... per quelli che viaggiavano, per quelli culturalmente aperti, per quelli coi soldi.

Poi come sempre capita, il surplus dell'offerta fa abbassare i prezzi e finalmente anche quelli della classe meno abbiente possono avvicinarsi a piatti speziati, frutti esotici, sushi e hashi. E se ogni causa ha il suo effetto ed ogni effetto ha una propria causa che lo determina, ecco che prontamente, i fighi di quindici anni fa che devono tenere alta la loro immagine, decidono di convertirsi al vegetarianismo se non addirittura al veganismo, diventano ecologicamente responsabili e acquistano bio. 
 
Mangiare vegetariano, vegano e bio è più oneroso ma fa bene ed è più sano, giusto? Se trovate qualcuno contrario a questa affermazione, fatemelo sapere. Che fa bene e che sia più sano ce lo declamano tutti i giorni i media, ovvero la bocca del mercato e dell'economia delle multinazionali che puntano a far crescere i propri business con strategie di marketing coinvolgenti tutti i settori, dall'agricoltura ai servizi, fregandosene però dei veri valori morali ed etici che sono le fondamenta di queste culture gastonomiche.
 
Ma cosa succederà tra qualche anno quando anche le mode e l'economia legate al bio e all'etico scemeranno? Forse torneremo ad apprezzare la cucina povera, con conseguente nascita di ristoranti "tradizionali" che propongono i piatti "di una volta" e magari cominceremo a coltivarci gli ortaggi, in giardino o in terrazzo, senza pesticidi e con tanto amore ... quasi bio! ;) 
 
La storia ce lo insegna: il mondo è dominato dal potere e tutto gira attorno all'economia. Probabilmente se capissimo che la terra gira invece solo attorno al sole e che senza sole non c'è vita, vivremmo davvero felici ... e ciascuno sarà libero di mangiare ciò che vuole senza lasciarsi condizionare dal trend del momento.
 
Tuttavia se la cultura gastronomica non fosse così varia, bizzarra e contaminata, quasi certarmente non mi piacerebbe. Buon appetito! ;)

DALL'INDIA: SPEZZATINO SPEZIATO CON CECI


Ingredienti per due persone

400 g ceci lessati (vanno bene anche quelli in scatola)
400 g spalla o coscia di agnello disossata
1 cipolla dorata
2 pomodori ramati
1 cm di zenzero fresco
1 piccolo peperoncino rosso
30 g burro (o ghee se volete essere puristi)
1/2 cucchiaino di paprica
1/2 cucchiaino di curcuma in polvere
1/2 cucchiaino di cumino in polvere
1/2 cucchiaino di zucchero
1/2 cucchiaino di garam masala (miscela di spezie indiana)
sale

Come si prepara

Tritate la cipolla; scottate, togliete la pelle dai pomodori e tagliateli a spicchi. Tritate lo zenzero e il peperncino. Preparate la carne di agnello privandola delle parti grasse e tagliandola a pezzi di circa 2 cm.
In una pentola fate fondere il burro e fateci insaporise l'agnello per 5 minuti a fuoco dolce. Aggiungete la cipolla e cuocete, mescolando spesso, per 3-4 minuti. Unite ora lo zucchero, qualche pizzico di sale e le spezie (ad esclusione del garam masala), mescolate e lasciate insaporire per 10 minuti a fiamma bassa.
Unite ora i pomodori e qualche cucchiaio di acqua calda, coprite e proseguite la cottura per 30 minuti controllando di tanto in tanto che il liquido non sia completamente evaporato, in questo caso aggiungete acqua.
Scolate e sciacquate i ceci e versateli sullo spezzatino, mescolate e cuocete per altri 10 minuti.

Servite subito con una spolverata di garam masala. Accompagnate con del pane indiano (come ad esempio il naan, qui trovate una versione col lievito madre)





martedì 2 settembre 2014

Settembre

Settembre, il mese dell'autunno, dei colori ruggine, un po' vintage e un po' nostalgici;
il mese delle foglie e dell'uva, delle marmellate e delle torte di mele.
Settembre, il mese del mio compleanno, dei nuovi inizi e dei buoni propositi;
il mese degli ultimi esami dell'anno.

"E' facile e non serve che ci stai dietro: tagli i pezzi, li metti in pentola e aggiungi acqua. Lasci sobbollire il tempo che serve e nel frattempo tu puoi studiare. E' una zuppa."

ZUPPA DI CAROTE E SARDE 


Ingredienti per due persone


6 carote
2 patate
1 cm di zenzero fresco
sale
olio extra vergine di oliva
qualche filo di erba cipollina
1 scatoletta di sardine sott'olio o al naturale

Come si prepara

Pulite, pelate e tagliate a pezzi le carote e le patate. Trasferite le verdure e lo zenzero (pelato e tagliato in due) in una pentola, unite un pizzico di sale e coprite di acqua, Lasciate sobbollire per circa 20/25 minuti (le verdure dovranno essere tenere ma non passate). Togliete dal fuoco, frullate con il mixer ad immersione. Riportate la pentola sulla fiamma, mescolate e se la zuppa vi sembra troppo densa aggiungete acqua. Servite su fondine, con una sardina spezzettata sulla superficie, un filo d'olio e una spolverata di erba cipollina tritata.

E così la sera ho potuto studiare e mangiare comunque qualcosa di buono e di caldo, qualcosa di sereno.

Gastronomy and food production: esame superato.